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Registro dei corrispettivi di emergenza

Coloro che certificano i corrispettivi con scontrini fiscali o ricevute fiscali, come i negozianti al minuto, gli artigiani o i ristoranti, oppure che sono esentati dall’emissione di alcun documento (a meno che non sia il cliente a richiederlo), come gli edicolanti, compilano giornalmente un apposito registro ai fini IVA: il registro dei corrispettivi.


In questo registro èsufficiente annotare quotidianamente, a fine giornata, l’ammontare totale dei corrispettivi incassati, limitandosi a distinguerli per aliquota IVA. Come modalità  di registrazione èquindi decisamente semplificata.

D’altronde, per coloro che emettono scontrini fiscali bisogna ricordare che esiste un registratore di cassa con funzioni di misuratore fiscale: in altre parole, in caso di controlli, èil registratore stesso che puಠfornire tutte le informazioni che la Guardia di Finanza o l’Agenzia delle Entrate possono aver bisogno di richiedere.
Bisogna perಠmettere in conto la possibilità  che il registratore di cassa vada incontro ad un guasto, anche momentaneo: cosa fare, in tal caso?

La legge lo dice chiaramente: nel luogo di vendita delle merci o dei servizi al cliente occorre detenere un registro di emergenza, da utilizzare proprio in queste situazioni. In esso, infatti, andranno riportati a mano tutti gli incassi ottenuti nei minuti o nelle ore in cui il registratore èandato fuori uso.


La compilazione di questo registro èmolto pi๠laboriosa di quella del normale registro dei corrispettivi: occorre infatti riportare separatamente i dati delle cessioni verso ogni cliente (anche se non c’ bisogno di distinguere, per ciascuno di essi, le singole merci vendute).
àˆ dunque importante che gli esercenti conservino con cura questo registro al fine di poterlo esibire in caso di controlli: anche se non c’ mai stata occasione di usarlo, bisogna dimostrare di non esserne sprovvisti per quando dovesse improvvisamente servire.

Fonte: nostra elaborazione