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Dichiarazione del sostituto d’imposta

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Il nostro sistema fiscale attribuisce un ruolo fondamentale al sostituto d’imposta: questa figura, infatti, esegue una ritenuta a carattere fiscale (e spesso anche previdenziale) sugli importi erogati al contribuente per mille motivi diversi, riversandoli all’Erario. Il sistema, collaudato da molti anni, èil pi๠formidabile in assoluto contro l’evasione fiscale, dato che per il sostituto l’operazione èdel tutto neutrale.


Ogni anno, poi, il sostituto d’imposta deve comunicare allo Stato l’insieme di tutti gli importi erogati e delle ritenute eseguite. La dichiarazione avviene con il Modello 770, presente in due diverse versioni: l’ordinaria e la semplificata.

In estrema sintesi, il 770 Ordinario deve essere inviato da chi ha erogato redditi di capitale (interessi, dividendi ecc.), mentre il 770 Semplificato ricade su chi ha erogato redditi di lavoro dipendente e assimilato, redditi di lavoro autonomo e alcune tipologie di redditi d’impresa (per esempio: provvigioni agli agenti di commercio) e di redditi diversi (come le prestazioni occasionali).

Chi si ritrova in entrambe le situazioni deve inviare entrambi i modelli. In tal caso, i quadri ST, SV e SX (che nel singolo modello riepilogano la situazione complessiva) vanno inclusi una volta sola all’interno del 770 Ordinario anche per le ritenute proprie del Semplificato.


La compilazione dei due modelli èin verità  piuttosto semplice, dato che si tratta di riportare fondamentalmente una serie di dati anagrafici e contabili, senza dover compiere particolari calcoli.
La difficoltà  puಠsemmai essere data dalla lunghezza della redazione, poichè potrebbero essere coinvolti centinaia di contribuenti sostituiti; ma i pi๠comuni software di contabilità  sono comunque in grado di riportare i dati in automatico sulla dichiarazione, posto che gli input impostati siano esaustivi e corretti.