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Come trasferire in Italia una società  estera (seconda parte)

azienda residente all'estero

Una volta scelto, come solitamente avviene, di adottare la legislazione italiana, bisogna ovviamente ottemperare a tutti gli obblighi che la nostra legge prevede.

Per prima cosa, occorre che l’assemblea dei soci (o l’organo equivalente, secondo la legislazione straniera) deliberi sul trasferimento, e qui occorrerà  seguire la legge del Paese interessato.


Ma tale delibera dovrà  necessariamente contenere anche le decisioni rilevanti per la nostra legislazione: per esempio, occorrerà  assicurare che il capitale sociale raggiunga il minimo stabilito dal codice civile per le varie tipologie di società  di capitali, occorrerà  costituire, quando obbligatorio, il collegio sindacale e cosଠvia.

Esiste perಠun’altra soluzione, pi๠lunga ma pi๠pratica: si lascia che l’assemblea decida solamente il trasferimento in Italia, dopodichè toccherà  ad un notaio italiano scendere in campo e provvedere a redigere le modifiche statutarie necessarie per adeguare la società  alle nostre norme, modifiche che saranno varate in seguito da una seconda assemblea dei soci. La strada èun po’ pi๠lunga, ma in genere èmeno soggetta ad errori.


In ogni caso, al notaio italiano dovrà  giungere una copia dell’atto di trasferimento redatto all’estero (con allegata una copia in lingua italiana) e con in calce un’attestazione di un’autorità  straniera a ciಠpreposta che certifichi l’autenticità  del documento: quest’attestazione discende da convenzioni internazionali ed ènota come “apostille”.

L’Italia ha, comunque, stipulato accordi con Francia, Germania e altre nazioni comunitarie per la libera circolazione di documenti anche privi di apostille. Altri Stati, invece, come i Paesi arabi e latinoamericani, non aderiscono a tali convenzioni internazionali: in questi casi ènecessario che l’autenticità  del documento sia attestata dalle nostre autorità  diplomatiche presso la nazione interessata.
Infine, occorrerà  iscrivere la società  alla Camera di Commercio competente e attribuirle partita IVA e codice fiscale.