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Tracciabilità  dei compensi

Soldi contanti

Un’altra semplificazione contenuta nel decreto fiscale in discussione in questi giorni riguarda l’abolizione dell’obbligo per gli esercenti arti e professioni di riscuotere i propri compensi tramite mezzi tracciabili.

La norma, introdotta dal DL 223/2006 e dal carattere chiaramente anti-evasivo, non èmai stata digerita dai professionisti, soprattutto perchè suggeriva dichiaratamente per essi un trattamento di forte sfiducia da parte delle istituzioni rispetto agli imprenditori, che non sono mai stati gravati da alcun tipo di obbligo analogo.



In sintesi, ogni produttore di reddito di lavoro autonomo era tenuto a riscuotere l’ammontare delle proprie fatture servendosi di strumenti di pagamento facilmente verificabili in occasione di accertamenti: assegni, carta di credito, bancomat o simili, mentre il contante era da considerarsi bandito. Per evitare facili aggiramenti, l’obbligo era da rispettarsi anche nell’ipotesi di pagamenti in forma frazionata.

Era tuttavia consentito pagare in contanti le fatture che non superavano una determinata soglia: € 1.000 fino allo scorso 30 giugno, € 500 fino al 30 giugno 2009 e € 100 dal giorno successivo in avanti. Nel computo di questa soglia si doveva tenere conto non solo del compenso propriamente detto ma anche dell’IVA e dei contributi previdenziali.

La totale abrogazione di questa norma rende sicuramente pi๠facile la vita per i professionisti e per i loro clienti, ma costituisce anche un indebolimento significativo degli strumenti a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria nell’eterna lotta contro l’evasione fiscale.

L’obiettivo dichiarato èdi sopperire con un rilevante incremento dei controlli sul campo: e in questo si puಠdire che le idee di Visco e quelle di Tremonti vanno a braccetto.

Nella puntata di domani, affronteremo l’altra grande semplificazione a favore di artisti e professionisti: l’obbligo del conto corrente, anch’esso venuto meno col decreto 112/2008.

E se il cliente non paga la fattura, leggi le regole per il sollecito di pagamento.

Giuseppe