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Strane agevolazioni sugli acconti

pagamento degli acconti

Non c’ bisogno di essere esperti in materia per rendersi conto di quanto singolare e arzigogolata sia stata la misura prevista nel decreto anti-crisi e inerente gli acconti.

Già  da settimane si riteneva utile per gli italiani ridurre la portata degli acconti in scadenza il primo dicembre, tenendo conto dell’attuale difficoltà  finanziaria che colpisce un po’ tutti; ma passavano le settimane e la scadenza si avvicinava, facendo presagire che non se ne sarebbe fatto nulla.
Invece alla fine l’agevolazione èarrivata: ma la sua formulazione ècosଠbizzarra che fa sorgere diversi interrogativi sulla sua utilità .


Innanzitutto, per la data: il decreto èstato varato venerdଠ28 novembre, quando ormai la gran parte degli italiani aveva già  provveduto.

In secondo luogo, si èscelto di favorire solo le società  di capitali e gli altri soggetti assimilati: esclusi dunque, imprenditori individuali, società  di persone, liberi professionisti e tutti i privati cittadini.
In terzo luogo, la riduzione concerne solo l’IRES e l’IRAP (nessuna riduzione sui pesanti contributi INPS, dunque), e in quarto luogo l’entità  della misura èa dir poco modesta: l’acconto complessivo annuo per entrambe le imposte scende al 97% del debito d’imposta del 2007, dal 100% che era. Tranne per i grandi contribuenti, dunque, per la maggior parte dei beneficiati si tratta di pochi spiccioli.


Ma non solo: coloro che hanno già  versato gli acconti (in attesa di un’agevolazione che non arrivava mai), potranno vantare uno specialissimo credito d’imposta per l’eccedenza versata rispetto al famigerato 97%, per lo pià¹, come detto, pari a pochi spiccioli.

E come se non bastasse, la legge prevede che questa somma risparmiata sarà  comunque da versare entro il 31 dicembre; si ritiene perಠche questa parte sarà  abrogata nei passaggi parlamentari, o sarebbe davvero una beffa clamorosa.