Home » Scudo fiscale: gli effetti sui reati tributari (seconda parte)

Scudo fiscale: gli effetti sui reati tributari (seconda parte)

banca d'italia

Non tutti gli illeciti tributari sono coperti dallo scudo fiscale.

In base al testo che si appresta ad uscire dall’esame delle aule parlamentari, diverse fattispecie rimangono punibili, e questo potrebbe far diminuire notevolmente l’appeal della manovra per chi in questi giorni sta valutando se riportare in Italia i propri tesori all’estero.


Abbiamo già  accennato all’emissione di fatture false o gonfiate nel contenuto, che resta punibile. Oltre a quest’ipotesi, la sanzione penale rimane tutta intera anche per chi ha omesso di eseguire alcuni pagamenti d’imposta: il riferimento èa coloro che hanno omesso di versare l’IVA per oltre cinquantamila euro, oppure non hanno riversato all’Erario le ritenute d’acconto eseguite su salari e compensi di terzi per una cifra superiore a cinquantamila euro nel singolo periodo d’imposta.


Restano sanzionate, quando ve ne siano i requisiti, anche le indebite compensazioni (fattispecie molto frequente e particolarmente nell’occhio del mirino negli ultimi mesi) nonchè un’altra ipotesi di reato piuttosto subdolo, e cioègli atti di dissipamento del proprio patrimonio posti in essere per evitare di pagare imposte per oltre 51.645,69 euro: l’esempio classico èdi chi intesta la propria casa al coniuge per lasciare a bocca asciutta la società  di riscossione dei tributi.

Restano fuori da ogni tutela penale, inoltre, anche tutte le ipotesi di riciclaggio di denaro sporco e di finanziamento al terrorismo, ma va detto che – in deroga alle norme antiriciclaggio – i soggetti interessati nelle operazioni di rimpatrio dei capitali e di presentazione della dichiarazione di emersione (banche e/o professionisti) devono astenersi da ogni segnalazione verso l’ente preposto al monitoraggio di tali fattispecie, l’Unità  di Informazione Finanziaria presso la Banca d’Italia.