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La spending review èdiventata legge

La spending review èdiventata legge

Con ben 203 voti favorevoli, solamente 9 contrari ed un esiguo numero, pari a 33 parlamentari, di astenuti, il primo decreto Spending review, ovverosia il decreto legge 52/2012, avrebbe superato il difficile esame delle Camere e, divenuto definitivamente legge, andrà  già  da oggi pomeriggio, a partire dalle ore 17:00 e, dunque, in occasione del Consiglio dei Ministri odierno, a delineare il quadro normativo all’interno del quale il Commissario alla Spending review Enrico Bondi godrà  di pieni ed indiscussi poteri allo scopo di poter operare, in tutta tranquillità , quella razionalizzazione della spesa pubblica oltre modo necessaria non solamente alla salvezza economica e finanziaria del Paese (ovverosia rinvio e contenimento dell’aumento dell’aliquota ordinaria e dell’aliquota ridotta dell’Imposta sul Valore Aggiunto e raggiungimento del pareggio di bilancio entro la fine del 2013, bensଠanche, e soprattutto, ad affrontare l’emergenza terremoto in Emilia – Romagna l’emergenza esodati in tutta Italia (già  questo primo decreto servirebbe a garantire il reperimento delle risorse finanziarie necessarie ad elargire l’adeguato sussidio ad altri 55.000 esodati).

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A questo primo decreto dovrebbe immediatamente seguirne un altro, coincidente con la cosiddetta Fase 2, che il Consiglio dei Ministri potrebbe emanare già  oggi pomeriggio (o, nel peggiore dei casi, entro le prossime 24 ore) cosଠda permettere ai tagli già  ipotizzati da Enrico Bondi possano divenire effettivamente ed efficacemente operativi nel minor tempo possibile.

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Solamente allora, ovverosia in seguito all’opera di tagli e cuci che, ne siamo sicuri, a lungo impegnerà  il Governo Monti sin dalle prossime ore, e sul cui tavolo dovrebbero giungere sia le proposte di razionalizzazione avanzate dai singoli Ministeri che quelle, ben pi๠significative ed importanti, avanzate da Enrico Bondi in persona (grazie alle quali il Consiglio dei Ministri dovrebbe riuscire ad intuire come risparmiare ben 3,3 dei 5 miliardi che Mario Monti avrebbe tutte le intenzioni di razionalizzare già  entro la fine del 2012), si capirà  a quanto potrebbe complessivamente ammontare la revisione della spesa pubblica che, ne sono sicuri giornalisti, esperti ed addetti ai lavori, potrebbe essere di gran lunga superiore agli 8 miliardi.

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