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Controllo conti correnti a tempo

Entrata in vigore comunicazione Fisco conti correnti

Da lunedଠ24 giugno 2013 èstato avviato  il controllo conti correnti bancari e postali degli italiani da parte dell’Agenzia dell’Entrate. Il provvedimento èstato inquadrato da parte dello stesso Governo come un provvedimento straordinario legato alla necessità  di combattere la piaga dell’evasione fiscale e di cercare di recuperare dell’extra gettito per far quadrare i bilanci dello stato italiano. Proprio per questo motivo si tratterà  di una misura temporanea e non permanente. Lo stesso Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha annunciato queste importanti dichiarazioni durante un’intervista.

 

Il fisco controllerà  tutti i movimenti dei conti, oltre che il saldo iniziale e quello finale. Esso verrà  comunicato dalle banche e dagli intermediari finanziari al fisco e tali dati verranno inseriti in un’apposita sezione dell’Anagrafe tributaria, che altro non èche l’archivio dei rapporti finanziari.

Attraverso questa serie di dati il Fisco sarà  in grado di ricostruire tutto lo storico delle spese effettuate dal contribuente; nel caso in cui i sistemi dell’Agenzia delle Entrate rilevino di movimenti di denaro anomali e quindi delle differenza sostanziali tra quanto dichiarato al Fisco e quanto speso, verrà  attivato una sorta di allarme che consentirà  ai controlli di partire con l’accertamento fiscale. Molti hanno giudicato e dichiarato questo controllo dei conti correnti come un provvedimento assolutamente lesivo della privacy, nonostante le rassicurazioni che sono arrivate dallo stesso Attilio Befera.

Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate troverà  delle anomalie chiederà  delle spiegazioni al contribuente. Esso dovrà  quindi difendersi esibendo tutti i documenti che comprovano la regolarità  di certi spostamenti.

I documenti validi sono quelli bancari oppure, assegni, bonifici con cui sono stati effettuati dei prestiti o delle donazioni da terzi privati; altro documento valido sarà  l’esibizione dei cedolini per l’accredito dello stipendio, le ricevuta della riscossione di affitti oppure dei redditi anche di altro genere e provenienza. Solo in questo modo il cittadino puಠriuscire a contrastare i controlli serrati del fisco italiano.