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Contribuenti minimi, l’affitto blocca l’agevolazione

condominio

Il regime dei contribuenti minimi, nato con la legge 244/2007, prevede numerose agevolazioni nella tenuta della contabilità  e nel calcolo dell’imponibile fiscale, nonchè l’esenzione totale dall’IRAP e dagli studi di settore: un regime di favore previsto per imprenditori e professionisti minori, anche se non sempre conveniente dal punto di vista della pressione fiscale.

La legge stabilisce delle regole precise per essere considerati “contribuenti minimi”, e le relative soglie non possono essere superate, pena la decadenza dal regime. Fra queste soglie, la pi๠contestata dai contribuenti e dagli analisti èquella degli acquisti effettuati negli ultimi tre anni, che non deve superare il limite di quindicimila euro.


Tale limite, nella realtà  dei fatti, appare esageratamente basso e mette fuori gioco parecchi potenziali aderenti: si pensi al semplice acquisto di un’autovettura (sebbene il relativo costo andrebbe conteggiato solo per il 50%).

Ma la situazione forse pi๠pesante riguarda chi prende una stanza o un piccolo locale in affitto. La legge, infatti, considera nella soglia dei quindicimila euro anche i beni strumentali presi in locazione e leasing, oltre agli acquisti in senso stretto.


àˆ possibile che si sia trattato di una semplice dimenticanza del legislatore, ma sta di fatto che il riferimento ai beni strumentali (senza altre precisazioni) impone di prendere in considerazione non solo i beni mobili ma anche gli immobili.

Ipotizziamo un avvocato esordiente o un piccolo agente di commercio: anche immaginando che in tre anni non facciano nessun altro tipo di acquisto (improbabile), basterebbe un affitto mensile di 417 euro per superare in trentasei mesi la fatidica soglia, e tutti sanno che, soprattutto nelle grandi città , i canoni di locazione sono solitamente ben pi๠elevati.

Se mai la legge dovesse venire rivista, questo sarà  certo uno dei punti pi๠urgenti su cui intervenire.