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Chiarimenti Abi imposta bollo dossier titoli

Come ogni modifica al sistema fiscale, anche quella che prevede un aumento del costo del bollo sul dossier titoli contiene degli aspetti controversi che necessitano di chiarimenti. In attesa di un intervento da parte dell’Agenzia delle Entrate, l’Abi ha inviato alle banche un’informativa attraverso la circolare tributaria n. 13 del 29 luglio 2011.

Con tale circolare, in particolare, l’Associazione bancaria italiana ha evidenziato alcuni degli aspetti problematici relativi alla nuova versione dell’imposta di bollo prevista per le comunicazioni relative ai depositi titoli rilasciate alla clientela.


A riguardo, in particolare, l’Abi ha precisato che ai fini dell’applicazione dell’imposta di bollo èrilevante la data di invio degli estratti conto del deposito titoli, mentre al contrario non ha alcuna rilevanza il periodo di riferimento dell’estratto conto stesso.

Di conseguenza, dunque, le banche che hanno inviato entro il 5 luglio ai clienti l’estratto conto relativo al primo semestre o al secondo trimestre 2011, hanno applicato a tutti i clienti la vecchia tariffa pari rispettivamente a 17,1 euro e a 8,55 euro (ovvero l’importo commisurato all’imposta di 34,2 euro su base annua). Al contrario, invece, le banche che hanno inviato la comunicazione tra il 6 e il 16 luglio hanno applicato la nuova imposta sul bollo cosଠcome modificata inizialmente dal decreto legge, che prevedeva il pagamento di un’imposta pari a 120 euro per depositi inferiori ai 50.000 euro o a 380 euro per depositi sopra o sotto i 50.000 euro. La maggior parte delle banche, tuttavia, ha atteso la conversione in legge del provvedimento per inviare la documentazione, applicando quindi le tariffe definitive per i vari scaglioni e che vanno da un minimo di 34,2 a un massimo di 680 euro.

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Gli istituti di credito si sono quindi comportati in maniera diversa in base al momento scelto per l’invio della comunicazione. Secondo l’Abi, dunque, uno dei primi punti che l’Agenzia delle Entrate dovrebbe chiarire riguarda l’incertezza sulla decorrenza del provvedimento.

Altro problema interpretativo riguarda la definizione delle diverse fasce d’imposta, dal momento che il testo della manovra lascia intendere che nel calcolare l’ammontare dei depositi occorre considerare anche quelli presenti in diversi dossier, un’interpretazione che perಠsembrerebbe essere in contrasto con la natura propriamente cartolare dell’imposta di bollo.