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Agevolazioni fiscali per chi rientra in Italia per lavoro

Per rimediare alla cosiddetta “fuga di cervelli”, la legge 238/2010 ha introdotto delle agevolazioni fiscali a favore dei laureati al di sotto dei 40 anni che, dopo aver avuto esperienze di studio o di lavoro all’estero, tornano in Italia a lavorare.

Per poter usufruire di questa agevolazione ènecessario essere cittadini dell’Unione europea, essere nati dopo il 1° gennaio 1969, aver risieduto continuativamente per almeno due anni in Italia, avere una laurea e aver esercitato negli ultimi due anni in maniera continuativa un’attività  lavorativa fuori dalla madrepatria e dall’Italia, oppure aver studiato ininterrottamente per almeno due anni fuori dalla madrepatria e dall’Italia per conseguire una laurea o un titolo post-lauream e essere stati assunti o aver intrapreso un’attività  lavorativa autonoma in Italia.


Tra i requisiti, inoltre, figura quello di ritrasferire la residenza o il domicilio in Italia entro tre mesi dall’assunzione o dall’inizio dell’attività  lavorativa autonoma, nonchè l’obbligo di non ritrasferirla all’estero prima di cinque anni, altrimenti bisognerà  restituire al fisco la quota di tasse non pagate a seguito della fruizione del bonus.

Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, il ministero dell’Economia e delle Finanze, mediante apposito decreto, comunicherà  le categorie di lavoratori che potranno beneficiare di questa agevolazione, per ora tuttavia ègià  stato stabilito che non potranno usufruirne i dipendenti assunti a tempo indeterminato da parte di amministrazioni pubbliche o imprese italiane e che svolgono all’estero il proprio lavoro, nonchè chi usufruisce degli incentivi per il rientro in Italia di ricercatori e docenti universitari

L’agevolazione consiste in una riduzione della base imponibile ai fini Irpef dell’80% per le donne e del 70% per gli uomini, a partire dal 2011 fino al 2013.