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Registro europeo delle emissioni industriali

Dopo diversi anni di preparativi, èdivenuto operativo il registro delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti. Il registro era stato previsto in seguito all’approvazione della cosiddetta “convenzione di Aarhus” del 2003, che prevedeva il diritto dei cittadini europei ad accedere al maggior numero di informazioni possibili sulla tutela dell’ambiente.

Il registro èdenominato “E-PR-TR” ed èaccessibile on line. Ad esso collaborano le trenta nazioni aderenti allo Spazio Economico Europeo: i ventisette Stati aderenti all’Unione Europea pi๠Islanda, Liechtenstein e Norvegia.


Ogni anno, nel mese di aprile, i dati contenuti nel registro saranno aggiornati sulla base delle nuove informazioni raccolte.
Nel registro sono contenute numerose informazioni riguardanti circa ventiquattromila complessi industriali situati in tutto il Vecchio Continente (nel territorio degli Stati citati), e relativamente alle emissioni di sessantacinque sostanze chimiche giudicate nocive per l’ambiente, l’atmosfera e le acque.
In questo senso, il registro E-PR-TR costituisce un’evoluzione di un precedente sistema informativo (denominato “EPER”), che monitorava circa la metà  dei complessi industriali oggi interessati in soli ventisei Stati aderenti e per una cinquantina di sostanze nocive.

Oltre a conoscere le emissioni rilasciate da ogni singolo complesso industriale, da ogni Stato o da ogni categoria di attività  economica, il registro consente di conoscere anche le quantità  di rifiuti pericolosi rilasciati, consentendo, fra l’altro, di scoprire che il 6% di essi èinviato oltre frontiera.


Il motore di ricerca consente anche di eseguire indagini per tipologia di sostanza, dagli ossidi di azoto al fosforo.
Sono stati, infine, stabiliti alcuni parametri quantitativi minimi legati alle varie sostanze inquinanti: superate tali soglie, ogni azienda ètenuta a collaborare al registro e ad inviare puntualmente i propri dati.