Fondi ANAS al limite

La crisi del settore edile, descritta nell’articolo precedente, fa registrare opinioni sempre pi๠negative da parte degli esperti.

Di questo passo, sostengono infatti gli addetti ai lavori, il 15% delle PMI edili chiuderà  i battenti entro la fine del 2011, con un taglio di almeno centoventimila posti di lavoro, che vanno ad aggiungersi agli altri centocinquantamila persi negli ultimi diciotto mesi.

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Dati comparto industriale 2009

L’ISTAT ha diffuso i valori riferiti al mese di dicembre 2009 e all’intera annata con riferimento al comparto industriale: se l’ultimo mese dell’anno ha visto un tiepido miglioramento della situazione, il quadro complessivo da gennaio in poi èstato disastroso.

Per l’esattezza, dicembre ha visto crescere il fatturato dell’1,9% e (dato anche pi๠rilevante) gli ordini per commesse del 4,7% rispetto a novembre, mentre, a livello annuo, gli stessi valori crollano al -18,7% e al -22,4% in comparazione con il 2008.

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Cassa integrazione quadruplicata nel 2009

ufficio

La procedura di integrazione dei salari richiede alcuni requisiti e passaggi preliminari, fra cui la presentazione di un’istanza all’INPS. Proprio l’INPS, dunque, èla fonte pi๠affidabile per conoscere quanto le imprese italiane siano ricorse a questo strumento nel corso del 2009, in occasione della grande crisi.

àˆ da notare come, alle tradizionali forme della cassa integrazione ordinaria e straordinaria si èaggiunta la cassa in deroga, ossia alcuni strumenti integrativi creati ad hoc per estendere la tutela a tante ipotesi per cui in precedenza non era prevista.

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Disoccupazione, quattrocentomila posti persi in un anno

disoccupazione in crescita

L’ISTAT ha diffuso numerosi dati macroeconomici che fotografano l’attuale situazione generale del nostro Paese. E la logica dei numeri, per quanto arida, èquella che di gran lunga aiuta di pi๠a comprendere a fondo come vanno le cose.

Le informazioni pi๠interessanti e, purtroppo, pessimistiche, arrivano dal mondo del lavoro.

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Il Censis fotografa la crisi del Paese

disoccupazione

L’istituto Censis ha diffuso i risultati di un’indagine statistica sullo stato del Paese a metà  del 2009, confrontando i dati con quelli analoghi rilevati dodici mesi prima.

L’analisi ènorme (oltre settecento pagine) e prende in considerazione decine di fattori economici; vediamone, dunque, solamente gli aspetti pi๠interessanti.

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Incassi a singhiozzo per i professionisti

incassi clienti

Da sempre, i titolari degli studi professionali devono, loro malgrado, aspettare settimane o mesi prima di ottenere gli incassi dai loro clienti delle parcelle emesse.

Il protrarsi della crisi, perà², ha largamente accentuato questo fenomeno, tanto che si stima che non èaffatto raro attendere da sei mesi ad un anno prima di veder arrivare i tanto sospirati incassi.

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Distretti industriali in ripresa

distretti industriali

La rete dei distretti industriali, diffusi praticamente in ogni angolo d’Italia, èforse il fiore all’occhiello del nostro sistema organizzativo aziendale.

Distretti ne esistono in molte parti del mondo, ma raramente si ha un radicamento nella realtà  locale e una capacità  competitiva cosଠforte come ciಠche possiamo riscontrare nel nostro Paese.

Non desta dunque particolari sorprese il fatto che la crisi abbia inciso anche sulle vendite dei distretti ma meno che altrove, e che proprio in queste realtà  produttive si stiano in queste settimane verificando, finalmente, i primi dati positivi.

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Disoccupazione destinata ad aumentare

disoccupazione

Esiste una sfasatura temporale fra l’abbattersi di una crisi economica e lo sviluppo dei suoi effetti negativi sull’occupazione.

Infatti, occorre sempre un certo periodo di tempo prima che un’azienda prima in buona salute vada in una situazione di crisi cosଠprofonda da dover tagliare posti di lavoro o, addirittura, a chiudere i battenti. Per i motivi inversi, passa del tempo prima che l’arrivo della ripresa porti ad un aumento dell’occupazione.

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L’ottimismo della Fed statunitense sulla prossima ripresa desta parecchi dubbi da pi๠parti

borsa

Sebbene la Fed statunitense, una delle massime autorità  dell’occidente per quanto riguarda le questioni legate allo sviluppo ed alla finanza abbia in questi giorni dichiarato che ci sono segnali di ripresa dell’economia mondiale sono molte le voci che si levano dubbiose al riguardo. Per esempio uno dei “guru” dell’amministrazione Regan, Lyle Gramley, rilascia un’intervista sul quotidiano torinese La Stampa, nella quale sostiene che anche se ci sarà  un aumento del Pil statunitense esso non sarà  sicuramente in grado di toccare, come successo in passato, cifre importanti come il 6,5% registrato in passato, ma sarà  sicuramente una crescita molto pi๠contenuta.

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In aumento in Italia i debiti non onorati

assegno

La notizia rimbalza su tanti quotidiani nazionali, e si riferisce ad un sondaggio pubblicato in questi giorni da Unioncamere: gli assegni a vuoto sono in diminuzione, con una riduzione di pi๠dell’11%, ma l’importo medio di questi èinvece aumentato del 10%, con il risultato finale che l’aumento degli assegni a vuoto in generale risulta comunque un dato sempre in crescita, con percentuali di aumento del 5,2% riguardo al numero degli assegni a vuoto emessi, ed un 12,7% dell’importo medio rispetto ai dati dello scorso anno. Secondo le stime ciಠsignifica un capitale di pi๠di 2 miliardi di € non onorato.

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Prestito della Speranza, una forma di microcredito sul territorio italiano

microcredito

Il microcredito ènato come forma di finanziamento nei paesi in via di sviluppo, che in questi anni ha contribuito, in molte situazioni, a risollevare economicamente nuclei famigliari ed individui particolarmente svantaggiati, permettendo loro di accedere a finanziamenti, anche per cifre ridotte con le quali hanno potuto far partire una piccola attività  imprenditoriale o finanziare la ristrutturazione o il rinnovamento di attività  economiche già  avviate. In epoca di crisi globale, anche i paesi dell’occidente industrializzato sembrano ormai essere in una situazione economica tale da rendere il microcredito un’operazione finanziaria applicabile e, in alcuni casi, persino benvenuta.

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Pericolo di bolla finanziaria sui microcrediti nei paesi poveri

euro

Il microcredito èun’invenzione che in taluni casi ha costituito un’intelligente ed innovativa fonte di finanziamento per quelle popolazioni dei paesi sottosviluppati, che grazie ad un prestito anche irrisorio, 100 dollari ed anche meno, avevano la possibilità  di intraprendere un’attività  imprenditoriale o finanziare l’acquisto di attrezzature agricole, sementi o bestiame.

Per molto tempo esso ha rappresentato una boccata di ossigeno per economie di carattere famigliare, primitive o povere, garantendo in taluni casi che esse non venissero travolte dalle pi๠forti economie globali in espansione.

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Il microcredito

africani

Il microcredito èuna forma di aiuto finanziario nata non molti anni fa. Il concetto di base si èsviluppato soprattutto nei paesi sottosviluppati in cui le economie famigliari non erano in grado di accedere a prestiti di altro genere.

Trattandosi di economie il pi๠delle volte quasi a livello di sussistenza, in generale condotte dal nucleo famigliare o in piccole cooperative, esse non rappresentavano per le banche un interesse tale da permettere un accesso al credito.

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Il concetto di “decrescita”

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Proprio in questo periodo di forte crisi dei mercati finanziari e di una recessione che secondo alcuni sembra essere ad uno stadio finale con piccoli segnali di ripresa che si manifestano, il dibattito sul futuro dell’economia e dello sviluppo si èfatto intenso e partecipato.
Segnali di un ripensamento dell’impostazione attuale del sistema economico ci sono già , anche perchèla crisi attuale lascia strascichi non indifferenti, a parte il recupero di credito per il mercato finanziario ed il sistema bancario.

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