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Airbnb, arriva la cedolare secca

Come annunciato nella manovrina di primavera che sembra essere una vera e propria anticipazione della manovra di fine anno, arriva la cedolare secca per Airbnb. La tassa sugli affitti brevi sarà  pari al 21% e la misura scatterà  già  a giugno con la tassa che sarà  trattenuta direttamente dai soggetti che esercitano l’attività  di intermediazione, che possono essere i portali online o le agenzie immobiliari.

 

tassa, airbnb

Saranno loro stessi a girare quanto dovuto al Fisco italiano.

Gli affitti su Airbnb in effetti sono stati introdotti in Italia solo nel 2008, quindi relativamente poco tempo fa anche se in breve tempo sono riusciti a conquistare un giro da 3,4 miliardi di euro nei 83.300 host registrati su tutto il territorio anche se poi alcune località , come Firenze o Roma sono pi๠redditizie di altre. E se da un lato le famiglie si sono organizzate affittando le proprie case a turisti e lavoratori, la burocrazia èrimasta indietro spesso delegando a norme locali la necessità  di intervenire in merito. In alcune regioni veniva richiesta l’apertura della partita iva, in altre no. C’era poi la questione della tassa di soggiorno, presente in alcune città  e in altre no. 

MANOVRA BIS, I POSSIBILI RITOCCHI

Insomma se la tassazione non era regolata in modo troppo chiaro, èanche vero che chi non era in regola poteva trovarsi di fronte a multe decisamente salate pari a 5mila euro. Le nuove norme (e tasse) dovrebbero portare un po’ di chiarezza nel sistema semplificando le dinamiche degli affitti di questa nuova sharing economy. A organizzarsi per bene perಠci hanno già  pensato Milano e la Lombardia, che, fiutata l’importanza del business, si sono organizzate semplificando al massimo la burocrazia.