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Ultime variazioni della pressione fiscale

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Uno studio della CISL fa il punto sul peso delle imposte sui redditi di lavoratori e pensionati, basandosi sui dati desunti dalle dichiarazioni del 2008 sui redditi dell’anno prima, in cui, per la prima volta, sono state applicate le nuove forme di deduzione e detrazione e le nuove aliquote e scaglioni introdotti dall’allora viceministro Vincenzo Visco.


Le recenti modalità  di calcolo hanno beneficiato i redditi bassi e medio-bassi (per intenderci, quelli fino a circa venti-venticinquemila euro l’anno), per cui si èregistrata una sostanziale riduzione dell’IRPEF, che hanno favorito circa il 79% dei lavoratori dipendenti e l’84% dei pensionati, con un risparmio medio annuo pari a 86 euro.

Viceversa, sono stati penalizzati i redditi alti o medio-alti, con incrementi della pressione fiscale fino a punte del 10% in pi๠rispetto all’anno precedente.


Si èdunque assistito ad una redistribuzione del reddito; ma queste conclusioni sono rimesse largamente in discussione analizzando la seconda parte delle conseguenze delle riforme targate Visco: la possibilità  di incrementare le addizionali regionali e comunali, di cui la maggior parte degli enti locali ha approfittato.

L’aumento medio del peso rappresentato delle addizionali regionali èstato del 14%, mentre a livello comunale si parla addirittura del 61%. Tali aumenti hanno colpito indistintamente i cittadini, penalizzando ulteriormente i redditi maggiori ma anche erodendo il risparmio fiscale da IRPEF a favore dei redditi pi๠bassi.

Nel complesso, considerando tutti questi aspetti, l’imposta media sui redditi èdunque cresciuta del 5,4% rispetto all’anno precedente.
Uno sguardo, infine, al livello dei redditi.

I lavoratori dipendenti hanno fruito nel 2008 di un reddito medio di 23.595 euro, pari ad appena lo 0,6% in pi๠rispetto all’anno precedente, mentre per i pensionati si parla di una media di 16.813 euro e di un incremento dell’1,1%.