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L’e-commerce divide le PMI del commercio

Tutte le aziende sanno che internet offre loro un’opportunità  d’espansione per l’attività  commerciale ma non tutte riescono a credere nel potenziale virtuale e cosà¬, come spiega Confesercenti, ci ritroviamo di fronte ad un panorama parecchio frammentato. 

Solo il 12% delle aziende che sono finite nel campione già  vende anche su Internet. Confesercenti spiega che ci sono “ormai 17 milioni di webshoppers in Italia, la rete tradizionale abbraccia la multicanalità â€. Continua cosଠil comunicato, con una serie di quesiti interessanti.

E-Commerce, opportunità  o minaccia? Le piccole imprese commerciali hanno una visione ambivalente del fenomeno dell’e-commerce e dell’effetto che questo puಠavere sul settore.  E se la maggioranza (il 55%) degli imprenditori vede nelle vendite online un’opportunità  di crescita per tutte le imprese, quasi uno su tre (il 31%) teme che l’e-commerce, a lungo andare, farà  scomparire la rete commerciale tradizionale. Per questo, il 48% ritiene che per sopravvivere, le imprese commerciali dovranno abbracciare l’e-commerce, ed una quota identica pensa che i social network siano il canale dove investire per la promozione della propria attività .

E’ quanto emerge da uno studio condotto da Confesercenti sul commercio elettronico ed i piccoli e le PMI del commercio, condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca SWG ed l’Osservatorio innovazione digitale del Politecnico di Milano. Il sentimento ambivalente dei piccoli verso l’e-commerce trova riscontro nella pratica: solo il 12% degli imprenditori intervistati, infatti, utilizza già  internet come canale di vendita, il 38% prevede di farlo, mentre il 42% non èinteressata nemmeno in futuro. Chi ègià  su internet, si affida nel 53% ad un proprio sito indipendente, per il 51% ad eBay. Seguono la vendita attraverso social network (16%), Amazon (7%) e altre piattaforme (6%).

E questo nonostante lo scenario entro cui ci si muove sia certamente dinamico: nel 2015 l’e-commerce italiano vale ormai 7,2 miliardi di euro, e i consumatori italiani che possono definirsi “web shoppers” sfiorano i 17 milioni e la diffusione generalizzata degli smartphone contribuisce indubbiamente allo sviluppo di questo canale. Tantissimi, prima di acquistare anche in modo tradizionale, fanno la loro scelta consultando internet.