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Giallo sul calo delle entrate fiscali

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Che nei primi mesi del 2009 le entrate fiscali siano state in discesa rispetto al periodo omologo dell’anno scorso, e che analogamente le proiezioni sull’intero 2009 conducano a risultati inferiori in confronto al 2008 èun fatto. Ed èun fatto che non sorprende e non allarma, considerato che la crisi era ed èin pieno svolgimento.
Tuttavia, èsull’entità  di questa caduta che oggi come oggi èmolto difficile trarre delle considerazioni certe.


àˆ vero che all’inizio del 2010 avremo i dati definitivi su cui fare conto, ma già  adesso sarebbe importante stimarne verosimilmente l’ammontare di questa discesa, per evidenti motivazioni di politica economica.
Il dato pi๠interessante ècerto il crollo dell’IVA, scesa di quasi sei miliardi rispetto al primo semestre 2008.

Certo il calo dei consumi ha inciso, ma secondo gli analisti questa motivazione non èsufficiente: èperciಠprobabile un’impennata dell’evasione fiscale… in parole povere, sono cresciute esponenzialmente le operazioni non certificate da fattura, ricevuta o scontrino fiscale.

Pi๠difficile trarre conclusioni sull’imposta sui redditi. Le entrate registrate a giugno sono state pari a 188,1 miliardi di euro (3,6 miliardi in meno dell’anno scorso), ma sono ancora tutti da verificare sia gli effetti delle consuete rateazioni delle imposte che quelli della proroga a luglio della scadenza per i contribuenti gravati dagli studi di settore.


Il ministero delle Finanze èsostanzialmente soddisfatto: in una nota ufficiale, si parla di “tenuta dei conti” erariali. La Banca d’Italia, invece, èmeno persuasa di questo e ritiene i dati oggi disponibili ancora insufficienti per trarre qualunque conclusione.
Si segnala, infine, una sensibile crescita (+19%) dei proventi dalle attività  di accertamento e controllo.