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In crisi contadini e pescatori, ecco per quale motivo

Il contadino e il pescatore dipendono dalla disponibilità  della materia prima, da quello che riescono a far uscire dalla terra o dal mare. Se il raccolto di un frutto, di un ortaggio o di un prodotto scarseggia, l’attività  va in crisi. Coldiretti parla in questi giorni di crack della flotta e crisi dei contadini. 

Iniziamo dal crollo verticale della produzione di castagne che metterà  a dura prova l’autunno dei contadini. Scrive la Coldiretti

Crolla il raccolto di castagne nel 2016 per la strage che si èverificata in Campania, la prima regione produttrice, dove si prevede un taglio fino al 90% ma cali sono segnalati in tutto il meridione mentre una leggera ripresa dei raccolti si stima al nord, pero’ con alcune zone critiche a causa della siccità .

Benchè da nord a sud la situazione sia diversificata, c’èancora qualche strascico legato agli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi italiani una vera strage. Anche se la cinipide èstata attivissima l’anno scorso, l’agricoltura ne risente ancora.

Per quanto riguarda invece la pesca si assiste al crollo dei prezzi dei prodotti che restano sui banchi nel mercato nonostante si elogino a destra e a manca le proprietà  benefiche del pesce. àˆ sempre la Coldiretti a fotografare la situazione.

Crollano ai minimi storici i prezzi pagati ai pescatori italiani con quotazioni sui livelli di trent’anni fa, addirittura fino a 0,1 euro al chilo, per alcune delle specie pi๠tipiche del periodo in Adriatico. A denunciarlo èla Coldiretti Impresapesca dopo che la fine del fermo pesca in Adriatico ha portato sul mercato una grande quantità  di prodotto proprio nel momento in cui i consumi calano, con il termine del periodo estivo.
Il risultato èche i prezzi pagati ai pescatori sono crollati ai livelli insostenibili mentre il pesce resta sui banchi. Basti pensare al caso delle triglie, le cui quotazioni sono crollate anche fino a 0,1 euro al chilo, mentre le gallinelle vengono pagate anche a 0,5 euro al chilo. E ciಠnonostante si tratti di prodotti di qualità  e dalle importanti proprietà  nutrizionali, essendo ricchi, tra l’altro di Omega3.