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Il settore meccanico spera nella Tremonti-ter

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Una delle misure pi๠attese della manovra d’estate èla riedizione della legge Tremonti per l’incentivazione degli investimenti: essendo ormai la terza versione (dopo quelle del 1994 e del 2001), la si èdefinita “Tremonti-ter”.

In estrema sintesi, l’incentivo comporta una detassazione per le imprese pari al 50% degli investimenti in macchinari ricompresi nella categoria 28 della classificazione ATECO2007, purchè si tratti di acquisti compiuti nell’arco di dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto-legge.


Si tratta, in buona sostanza, delle macchine e utensili meccanici di tantissime tipologie diverse, e l’arrivo della Tremonti-ter era atteso spasmodicamente dagli industriali del settore, che in questa fase sta boccheggiando fra enormi difficoltà .

Basti dire che si calcola che nel secondo trimestre 2009 vi sia stato un crollo degli ordinativi pari al -63%, stando ai dati diffusi dall’associazione di categoria Ucimu.


Seppure nessuno si aspetti che l’incentivo possa fare miracoli, le previsioni sono perಠbuone: si ipotizza che fra il secondo semestre del 2009 e i primi sei mesi del 2010 il fatturato possa elevarsi da circa 10,5 miliardi di euro stimati a 13,3, con un incremento di oltre il 25% legato alla Tremonti-ter.

I produttori, tuttavia, non mancano di far notare alcuni miglioramenti che andrebbero adottati nella misura agevolativa.

Si suggerisce, per esempio, di allungare la durata dell’incentivo oltre i previsti dodici mesi, anche considerando che gli ordinativi pi๠complessi e personalizzati richiedono spesso un arco temporale molto ampio per essere soddisfatti.

C’ inoltre chi propone di affiancare alla prima misura una seconda diretta a favorire lo svecchiamento degli impianti industriali, con l’obiettivo della rottamazione dei cespiti vecchi di oltre vent’anni e della loro sostituzione con strumenti nuovi e meno inquinanti.